Linea guida overclock Ryzen

Linea guida overclock Ryzen

PREMESSA


Non mi ritengo responsabile di eventuali guasti in seguito all’esecuzione delle procedure qui descritte.

Invito inoltre alla lettura completa della guida prima di iniziare con la procedura di overclock.

Con questa guida desidero fornire ai nuovi arrivati nella famiglia delle CPU AMD Ryzen le nozioni di base per l’ottenimento dei primi risultati in overclock.

N.B: Mi raccomando attivando il PBO c’è un aumento considerevole del calore, quindi usate dei buoni dissipatori e non quelli stock in dotazione alle vostre CPU.

Tale guida è stata scritta da Spitfire84 del forum hwupgrade e la parte finale del PBO maxmix65, effettuando poche correzioni, esonero la responsabilità sull’uso che ogni utente farà di tali informazioni sulle proprie build.

Io ho solamente riportato la guida modificandola parzialmente, semplificandola e rendendola più semplice per i lettori, quindi nessun merito e riconoscimento va alla mia persona.


SPIEGAZIONE E SIGNIFICATO DI OVERCLOCK


Overcloccare significa, come dice il nome stesso, aumentare la frequenza di funzionamento di un dispositivo.

Tale pratica è spesso accompagnata dalla pratica dell’overvolt, ovvero un aumento delle tensioni di funzionamento, necessario per mantenere in piena stabilità operativa la cpu.

Il risvolto della medaglia delle due pratiche, ed in particolare dell’overvolt, è l’aumento della potenza dissipata (che dipende linearmente dal quadrato della tensione applicata e dalla frequenza di switch) che porta all’aumento dei consumi e quindi della temperatura di funzionamento.

Un aumento eccessivo di quest’ultima può portare ad instabilità della cpu andando quindi ad annullare i benefici derivanti dall’aumento di tensione applicata.

A causa di questo comportamento ricorsivo è fortemente consigliato a chi non è in possesso di un dissipatore performante (e quindi, ad esempio, per chi è in possesso del dissipatore fornito con la cpu) di overcloccare solo con tensione default o con overvolt leggeri.

La guida è orientata a tutti i processori della famiglia Ryzen, la seguente tabella riporta tutti i processori attualmente presentati da AMD, con alcune informazioni utili (frequenza a default, numero di core / thread, TDP, ecc.):

L’overclocking di Ryzen è abilitato sulle schede madri con chipset X570, X470, X370, X300, B450 e B350.


SETTING E VALORI BIOS DELLA SCHEDA MADRE: COSA SONO E A COSA SERVONO


Passiamo ad introdurre brevemente i principali parametri del BIOS che bisogna conoscere per overcloccare queste CPU.

I nomi dei parametri del BIOS potrebbero differire a seconda della motherboard utilizzata.


Host Clock Value


Rappresenta la frequenza di riferimento da cui vengono ottenute successivamente, tramite moltiplicatori e divisori, la frequenza finale della cpu, la frequenza di Infinity Fabric (bus di interconnessione tra moduli CCX – modulo a 4 core – che AMD ha sviluppato per costruire le CPU Ryzen in modo modulare) e la frequenza delle ram.

Di conseguenza, una modifica di questo parametro porterà alla modifica delle frequenze di tutte le componenti appena nominate.

Il valore a default è 100 MHz (poco meno – 99,80 MHz circa con Spread Spectrum abilitato) ed è uguale per tutte le cpu AMD.

NB: questo parametro è modificabile solo su schede madri di gamma alta che dispongono di un generatore di clock esterno, altrimenti non è modificabile.


CPU Clock Ratio


Quest’ultimo è il moltiplicatore della CPU.

Moltiplicando questo valore per il CPU Host Clock Control si ottiene la frequenza finale della CPU.
Tale valore può essere modificato a passi di 0.25x.


Extreme Memory Profile (X.M.P.)


Tecnologia sviluppata da Intel, che consente, richiamando un profilo precaricato nelle ram, di abilitare tutti i timings e i subtimings certificati dal costruttore alla massima frequenza certificata.


System Memory Multiplier


Rappresenta il moltiplicatore che setta la frequenza del bus Infinity Fabric interno alla CPU che è uguale alla frequenza delle ram.

Il valore finale di frequenza si ottiene anche questa volta moltiplicando tale valore per il Host Clock Value.

I moltiplicatori differiscono a seconda della scheda madre in uso.

Valori tipici per le ddr4 sono 21,33x – 24,00x – 26,66 – 29,33x – 30,66x – 32,00x – etc


Core Performance Boost (XFR / XFR 2)


Tecnologia sviluppata da AMD che consente di incrementare la frequenza dei core in funzione del carico richiesto (l’equivalente dello Speedstep di Intel) andando oltre alla frequenza massima del turbo (50-100 MHz a seconda della CPU) qualora le temperature lo consentano.

Va segnalato che per garantire stabilità durante l’attivazione dell’XFR, la tensione sui core coinvolti può salire per brevi istanti a livelli molto alti (1,45 V):

si tratta di un comportamento normale, certificato da AMD, che non impatta nella vita della CPU.

Quindi:

Con software che caricano pochi core, questi verranno fatti lavorare in automatico a una frequenza prossima alla frequenza turbo e leggermente superiore se le temperature rientrano nella soglia di sicurezza mentre gli alteri core lavoreranno alla frequenza base o inferiore.

Con software che caricano tutta la CPU questa lavorerà alla frequenza base o leggermente superiore se le temperature lo consentono.


AMD Cool & Quiet function


La tecnologia C&Q è presente sulle CPU AMD da molti anni e consente di ridurre la frequenza e la tensione sui core nel momento in cui questi non sono sollecitati da carichi software.


SVM Mode


Consente di abilitare le funzioni integrate nella CPU di accelerazione delle virtual machine.


Global C-state Control


Consistono in funzionalità di risparmio energetico più avanzate rispetto al C&Q che consentono di portare fino allo spegnimento completo del core o di parti di esso in caso di inutilizzo.

Al seguente link potete trovare interessanti approfondimenti da parte di Intel.


Downcore control


Opzione che consente di spegnere i core della CPU.


Simultaneous Multithreading (SMT)


Equivalente all’Hyperthreading di Intel, consente ad ogni singolo core di gestire più thread in contemporanea.

Nel momento in cui le istruzioni di un thread rimangono bloccate nella pipeline il processore procede ad elaborare un secondo thread al fine di mantenere le unità di elaborazione sempre attive.

I singoli thread possono infatti venire bloccati nella loro esecuzione da molteplici fattori, quali ad esempio problemi di recupero dei dati da elaborare (per esempio un cache miss) o per problemi di dipendenza dai dati che si trovano in elaborazione presso altre istruzioni in esecuzione.

Dai test effettuati, l’SMT è risultato leggermente più efficiente rispetto all’Hyperthreading proposto da Intel.

Ogni produttore di schede madre ha la propria modalità di controllo e sta a noi la scelta se preferire un sistema fresco e rumoroso con ventole ad alta velocità o un sistema con temperature leggermente più alte, ma silenzioso durante il funzionamento.


High Precision Event Timer (HPET)


Si tratta di un contatore hardware utilizzato per sincronizzare flussi multimediali.


Voci di maggiore interesse riguardanti l’overvolt


CPU Vcore


Rappresenta la tensione applicata alla CPU.

L’aumento del valore di default è utile per migliorare la stabilità in overclock, ma porta a un aumento della temperatura di funzionamento che può essere causa di instabilità.

Il Vcore applicato istantaneamente può essere letto in Windows utilizzando HWInfo facendo riferimento al parametro CPU Core Voltage (SVI2 TFN).


Dynamic Vcore


Non presente in tutte le schede madri, rappresenta l’offset di tensione da sommare al vcore base.

Si utilizza in caso di OVERCLOCK DINAMICO.

Si applica sia alla tensione in idle che alla tensione a pieno carico.


VCore SOC


Rappresenta la tensione del SOC Ryzen.

Utilizzata principalmente per stabilizzare il funzionamento delle RAM.


Dynamic VCore SOC


Non presente in tutte le schede madri, rappresenta l’offset di tensione da sommare al VCore SOC.

Se ne sconsiglia l’utilizzo in quanto può portare a instabilità del memory controller.


DRAM Voltage


Tensione applicata alle DDR4.


CPU Vcore Loadline Calibration


La funzionalità di calibrazione della linea di carico è una funzionalità introdotta da alcuni anni il cui scopo consiste nello stabilizzare il Vcore in fase di carico elevato riducendo il vdrop.

A pieno carico infatti il VCore può abbassarsi portando ad instabilità;
un adeguato livello di Load line Calibration consente di compensare questo fenomeno stabilizzando il sistema.


VAXG Loadline Calibration


Funzionalità di calibrazione presente principalmente su schede madri Gigabyte.

Non si hanno molti dettagli in merito, ma sembra sia legato alla parte di alimentazione dei chip integrati nelle APU AMD.

Si consiglia di utilizzare lo stesso livello impostato per la CPU Vcore Loadline Calibration.


Dynamic Vcore


Non presente in tutte le schede madri, rappresenta l’offset di tensione da sommare al Vcore base.

Si utilizza in caso di OVERCLOCK DINAMICO.

Si applica sia alla tensione in idle che alla tensione a pieno carico.


VCore SOC


Rappresenta la tensione del SOC Ryzen.

Utilizzata principalmente per stabilizzare il funzionamento delle RAM.


Dynamic VCore SOC


Non presente in tutte le schede madri, rappresenta l’offset di tensione da sommare al VCore SOC.

Se ne sconsiglia l’utilizzo in quanto può portare a instabilità del memory controller.


DRAM Voltage


Tensione applicata alle DDR4.


CPU Vcore Loadline Calibration


La funzionalità di calibrazione della linea di carico è una funzionalità introdotta da alcuni anni il cui scopo consiste nello stabilizzare il Vcore in fase di carico elevato riducendo il vdrop.

A pieno carico infatti il VCore può abbassarsi portando ad instabilità;

un adeguato livello di Load line Calibration consente di compensare questo fenomeno stabilizzando il sistema.


VAXG Loadline Calibration

Funzionalità di calibrazione presente principalmente su schede madri Gigabyte.

Non si hanno molti dettagli in merito, ma sembra sia legato alla parte di alimentazione dei chip integrati nelle APU AMD.

Si consiglia di utilizzare lo stesso livello impostato per la CPU Vcore Load line Calibration.


Consigli prima di effettuare l’overclock

  • È consigliato disabilitare il C&Q e i risparmi avanzati C-state nelle fasi di test dell’overclock.

    Posso essere riattivati, se si desidera risparmiare qualche Watt e mantenere la CPU a una temperatura più bassa, dopo aver trovato i limiti di stabilità della CPU.
  • HPET va disabilitato in quanto aumenta le latenze del sistema riducendo le prestazioni globali.
  • Core Performance Boost o XFR/XFR2 vanno disabilitati in overclock in quanto possono portare a instabilità andando a variare in modo automatico e imprevedibile la tensione e la frequenza della CPU in fase di stress test.

    Deve essere abilitato solo se si decide di procedere all’overclock tramite la funzionalità Precision Boost Override disponibile sui Ryzen 2.
  • CPU Vcore Load line Calibration e VAXG Load line Calibration è consigliabile impostarli al livello High o Turbo (livello 3 e 4 su 5 – Low, Normal, High, Super, Extreme).

    La scelta tra i 2 livelli va fatta verificando sotto carico (OCCT) quale tra i 2 livelli consente di avere una CPU Core Voltage (SVI2 TFN) e un SoC Voltage (SVI2 TFN) (su HWInfo) più prossimi alle tensioni Vcore e Vsoc impostate nel bios.
  • È consigliato l’utilizzo di un dissipatore aftermarket di buona fattura.

    I Ryzen sono CPU tendenzialmente calde e AMD fornisce in dotazione discreti dissipatori, se si utilizzano tensioni oltre 1,3 V il calore generato diventa difficile da gestire per un dissipatore stock.

    Per questo è consigliato, a chi vuole cimentarsi nell’overclock con il dissipatore AMD, di non superare i 3,5-3,6 GHz e 1,28-1,3 V sul Vcore monitorando continuamente la temperatura della CPU al fine di non superare i 75 gradi.
  • AMD “certifica” le CPU Ryzen 1×00 e 2×00 in overclock fino a un massimo di 1,425 V, ovvero l’invecchiamento della CPU per elettro migrazione fino a tale tensione è definito normale.

    In realtà, nell’uso normale di tutti i giorni è consigliato non superare 1,35 V.

    Per i Ryzen serie 3×00, in virtù del processo produttivo a 7 nm questo limite di tensione consigliata in overclock su tutti i core scende a 1,325 V.
  • Le CPU Ryzen serie 1×00 e le APU 2x00G raggiungono mediamente frequenze massime in overclock che possono oscillare tra 3,7 e 4.0-4.05 GHz con 1,35 V, mentre i Ryzen serie 2×00 con la medesima tensione possono essere overcloccate in un range tra 4,0 e 4,2-4,3 GHz.

    Anche i Ryzen 3×00 possono essere overcloccati in un range tra 4,1 e 4,2-4,3 GHz, ma in questo caso a limitare l’overclock è la presenza del set di istruzioni AVX2 introdotte da AMD in questa serie di CPU che porta a notevoli vantaggi soprattutto con software di conversione, ma che comporta un incremento notevole delle temperature che vanno a limitare conseguentemente l’overclock; in caso di utilizzo di software senza AVX2 la CPU può risultare stabile in overclock fino a 4,4-4,5 GHz.
  • Il VSOC può essere impostato in sicurezza fino a un massimo di 1,2 V.

    Questo componente genera però parecchio calore pertanto, durante i test in overclock della CPU, si consiglia di impostarlo a 1,125 V.

    Successivamente, trovata la stabilità della CPU si potrà affinare questa tensione andando a ridurla fino a che il sistema rimane stabile (solitamente un valore ottimale può essere identificato tra 1,1 e 1,15 V).
  • Aumentare a circa 1,9-2 V il parametro CPUVDD18 può aiutare a migliorare la stabilità del sistema.
  • Qualora si preveda di virtualizzare sistemi operativi è consigliato abilitare la voce riguardante la virtualizzazione nel BIOS.

    Questa funzionalità tende ad utilizzare maggiormente la CPU e quindi a “scaldarla” di più.
    Per questo, se si prevede di utilizzarla, è bene averla attiva in fase di test.
  • La voce “Spread Spectrum”, qualora fosse presente nel BIOS, è consigliato impostarla su “Disabled”.
  • Tutte le voci non considerate finora non sono strettamente necessarie ai fini di un buon overclock e starà all’appassionato interessato ad overclock estremi informarsi personalmente sulle voci che possono portare a risultati migliori.
  • Ricordo che nel periodo estivo, a causa delle maggiori temperature, potrebbe essere necessario ridurre l’overclock rispetto al periodo invernale per garantire stabilità.
  • Last but not least: ogni CPU fa storia a sé.

    È inutile dire “Tizio fa 4GHz ed io no”.

    I risultati dipendono dalla bontà della cpu e delle altre componenti del sistema e non sono prevedibili a priori.

Software utili all’overclock


  • CPU-Z: software per monitorare le frequenze e le tensioni della CPU.
  • Hwinfo: software per monitorare le temperature del sistema (modalità sensor-only).
  • OCCT: stress test necessario per testare in modo approfondito la stabilità del sistema.
  • Cinebench: test per simulare una sessione di rendering.

    Sfrutta il multicore e consente di eseguire un rapido test di stabilità del sistema.

N.B.: è consigliabile testare un componente per volta.

Motivo per cui mentre si testa la CPU, le memorie ram dovranno essere impostate a una frequenza non superiore a quella certificata da AMD.

Individuati i limiti di entrambi i componenti singolarmente, il sistema andrà ritestato con entrambi i componenti in overclock così da validarne definitivamente la stabilità.

N.B. 2: questa guida non tratta la tecnica dell’overclock tramite aumento dell’Host Clock Value.

Questa pratica ha infatti perso valore con Ryzen in quanto l’estrema granularità a passi di 25 MHz per la CPU e l’elevato numero di moltiplicatori disponibili per le ram rende complicato e praticamente superfluo la variazione della frequenza base.

Per chi è interessato a sperimentare con una scheda madre che lo consente, può comunque provare anche questa pratica di overclock.


OVERCLOCK ZEN & ZEN+ (RYZEN 1×00 E 2×00)


OVERCLOCK TRAMITE P-STATE


Una delle modalità di overclock consiste nell’andare a modificare la frequenza e la tensione dei p-state.

Quest’ultimi sono una serie di livelli di frequenza-tensione integrati nelle CPU moderne che consentono di adattare la coppia f-V al carico richiesto dal software in uso.

In realtà molto spesso si va ad agire sul solo p-state0 che rappresenta il p-state relativo alla frequenza più alta ed è ciò che andremo a fare in questa guida.

Il vantaggio di questa modalità di overclock consiste nel fatto che la CPU continua a lavorare come a default.

Abilitando quindi i massimi risparmi energetici certificati da AMD in funzione del carico e andando a modificare solo la frequenza massima disponibile.

Va però segnalato che non tutte le schede madri presenti sul mercato dispongono di questa funzionalità.

Ad esempio Gigabyte e Asus hanno introdotto questa funzionalità.

Con ciò però si rischia il blocco del sistema qualora si impostino valori errati che neanche un clear cmos può azzerare portando all’RMA della scheda.

Per abilitare questa modalità è necessario impostare il CPU Clock Ratio e il CPU Vcore su AUTO.

Questo consentirà di abilitare i parametri relativi ai vari p-state, ed in particolare al p-state0 che è quello che andremo a modificare: Schermata p-state.


Una volta impostato il p-state0 su Custom vengono abilitate le voci:

  • PSTATE0 FID
  • PSTATE0 DID
  • PSTATE VID

La combinazione dei valori dei parametri PSTATE0 FID (esadecimale) e PSTATE0 DID (esadecimale) secondo la seguente formula:

Core Speed ​​= Reference Clock * FID (multiplier) / DID (divider) consente di applicare la frequenza, mentre il valore di PSTATE VID (esadecimale) definisce la tensione secondo la formula: Core Voltage = 1.55-0.00625*VID.

Mettendo da parte la teoria, al seguente link è possibile scaricare un file che permette in modo semplice di calcolare i 3 parametri in funzione della frequenza della CPU e della tensione che desideriamo applicare.

Impostiamo la tensione al massimo livello consigliato in sicurezza, ovvero 1,35 V con un dissipatore aftermarket (PSTATE VID = 20) e 1,3 V con il dissipatore AMD (PSTATE VID = 28) e impostiamo una frequenza di 3,6 GHz (PSTATE0 FID = 144 e PSTATE0 DID = 8).

A questo punto è necessario verificare la stabilità del sistema, pertanto apriamo HWInfo ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (PSTATE0 FID = 148 e PSTATE0 DID = 8) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU.

Monitorare finché il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT, sia in modalità Large Data Set che Linpack.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato.

Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Linpack con 64 bit, AVX e All logical core attivi e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (PSTATE0 FID = 148 e PSTATE0 DID = 8) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU e a monitorare la temperatura finché il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.


Se il test:

  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:

    Il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un’ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).

    Se l’aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e ripetere i 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all’overclock delle ram (se desiderate farlo) e a riabilitare il C&Q e i C-state (se desiderate avere i risparmi energetici attivi).


OVERCLOCK “DINAMICO” O CON OFFSET DI TENSIONE


Una modalità di overclock alternativa a quella con Pstate è quello cosiddetto “dinamico” o con offset di tensione.

Questa modalità prevede l’overclock della CPU operando la modifica del moltiplicatore associato a un overvolt applicato tramite un aumento fisso (offset) della tensione base.

Il vantaggio risiede nella semplicità nell’applicare l’overclock e nel mantenimento delle funzionalità di risparmio energetico.

Mentre gli svantaggi consistono nel fatto che l’offset di tensione è applicato sempre (quindi sia con cpu a pieno carico che in idle) e in una tendenza ad avere un vcore meno stabile rispetto alle altre modalità di overvolt.

È comunque l’unica modalità di overclock possibile mantenendo attivi i risparmi energetici per tutte le schede madri che non dispongono di un regolatore di tensione digitale, ma analogico (quasi tutte le schede madri di gamma medio bassa) e che non dispongono della regolazione dei Pstate.

Per attivare questa modalità è necessario abilitare nel BIOS il parametro relativo all’offset del vcore, generalmente si realizza impostando il CPU Vcore su Normal (digitandolo letteralmente nel campo);
questa operazione abiliterà il campo Dynamic Vcore (DVID) ed è qui che inseriremo il nostro offset di tensione.

Come nel caso dell’overclock con i pstate, per chi vuole ottenere la massima frequenza utilizzando vcore sicuri, é conveniente fissare la tensione e aumentare la frequenza.


Applichiamo quindi un offset pari a:

  • 1,35 V – vcore a default (per l’R7 1700 è circa +0,125 V), con dissipatore aftermarket
  • 1,3 V – vcore a default (per l’R7 1700 è circa +0,075 V), con dissipatore AMD

Apriamo HWInfo e lanciamo un run di Cinebench.

Terminato il bench, verifichiamo che la tensione massima registrata da HWInfo alla voce CPU Core Voltage (SVI2 TFN) sia allineato alla tensione prevista;
qualora non lo fosse, in difetto o in eccesso, incrementiamo o diminuiamo quanto basta il Dynamic Vcore.

Fissata la tensione, procediamo con l’overclock partendo da una frequenza di 3,6 GHz, pertanto impostiamo il CPU Clock Ratio a 36x.

A questo punto è necessario verificare la stabilità del sistema, pertanto apriamo HWInfo ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (CPU Clock Ratio = 37x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU.

Monitorare finché il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato.

Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Linpack con 64 bit, AVX e All logical core attivi e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.


Se il test:

  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:

    Il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un’ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).

    Se l’aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e ripetere i 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all’overclock delle ram (se desiderate farlo) e a riabilitare il C&Q e i C-state (se desiderate avere i risparmi energetici attivi).

Ricordo che questa modalità di overclock applica un offset COSTANTE, pertanto in idle la cpu si assesterà a circa 1,0 V.


OVERCLOCK FISSO


La modalità di overclock fisso è quella “in vecchio stile”, ovvero quella che veniva praticata quando sulle CPU non esistevano i p-state o l’offset.

In pratica quando le funzionalità di riduzione delle frequenze e dei consumi dovevano ancora essere implementate.

Questa modalità prevede che la CPU operi a una frequenza e a una tensione fisse.

Il risultato è un sistema molto reattivo, ma con una scarsa propensione al risparmio energetico, motivo per cui è pratica comune per chi fa questo tipo di overclock non riabilitare al termine dell’overclock da BIOS il C&Q e i C-state (spesso le schede madri stesse non prevedono la possibilità di far coesistere l’overclock fisso con i risparmi energetici che vengono quindi disabilitati automaticamente).

Il consumo dei transistor dipende anche da quanti transistor stanno commutando.

Pertanto una CPU impostata a una elevata frequenza, ma che fa commutare pochi transistor a causa del basso carico avrà comunque un livello di consumo limitato:

l’energia totale infatti è pari all’energia statica del transistor “fermo” (solo alimentato) a cui si somma l’energia consumata nella fase di commutazione.

Passando alla pratica, questa modalità rappresenta la più semplice tra le 3 presentate in quanto, una volta fissato il CPU Vcore non ci sarà altro da fare che impostare il CPU Clock Ratio e iniziare a testare la stabilità del sistema.

Impostiamo quindi il CPU Vcore nei limiti massimi di sicurezza sovrascritti, ovvero 1,35 V con un dissipatore aftermarket e 1,3 V con il dissipatore AMD, CPU Clock Ratio a 36x, apriamo HWInfo ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (CPU Clock Ratio = 37x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU.

Monitorare finché il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT, sia in modalità Large Data Set che Linpack.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato.

Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Linpack con 64, AVX e All logical core attivi e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.


Se il test:

  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:

    Il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un’ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).

    Se l’aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e ripetere i 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all’overclock delle ram (se desiderate farlo).


OVERCLOCK ZEN2 (RYZEN 3×00)


L’overclock su CPU Ryzen 3×00 comporta la disattivazione dei sistemi di risparmio energetico e del turbo, pertanto se si opera l’overclock di queste CPU l’overclock sarà solo di tipo FISSO.

Questa modalità prevede che la CPU operi a una frequenza e a una tensione fisse.

Il risultato è un sistema molto reattivo, ma con una scarsa propensione al risparmio energetico.

Il consumo dei transistor dipende anche da quanti transistor stanno commutando.

Pertanto una CPU impostata a una elevata frequenza, ma che fa commutare pochi transistor a causa del basso carico avrà comunque un livello di consumo limitato:

l’energia totale infatti è pari all’energia statica del transistor “fermo” (solo alimentato) a cui si somma l’energia consumata nella fase di commutazione.

Va inoltre detto che questi Ryzen hanno una elevata densità di transistor costruiti a 7 nm.

Ciò comporta una elevata concentrazione di calore nelle zone ad elevato uso della CPU:
questo costituisce il principale limite all’overclock di queste CPU che in fase di stress raggiungono elevate temperature in brevi istanti temporali portando a instabilità.

È pertanto indispensabile un sistema di dissipazione di gamma alta per ottenere i migliori risultati.

Prima di passare alla pratica, voglio suddividere questa guida in relazione all’uso che se ne fa del sistema.

Questo principalmente perché i Ryzen 3×00 sono le prime CPU AMD ad integrare le librerie AVX2 (utilizzate principalmente in programmi di rendering e conversione video x265) che comportano uno stress estremamente elevato sulla CPU, carico che non si riscontra nell’uso con videogiochi.


Pertanto la procedura di test dell’overclock sarà suddivisa in 2 modalità:

  • PRODUTTIVITA’
  • GAMING

Passiamo quindi alla pratica ricordando che AMD consiglia di non superare 1,325 V nell’uso quotidiano all core.


PRODUTTIVITA’


Se abbiamo bisogno di un sistema rock solid in qualsiasi situazione dobbiamo attenderci un risultato in overclock variabile tra 4,1 e 4,3 GHz.

Procediamo quindi fissando il CPU Vcore e impostando il CPU Clock Ratio e testiamo la stabilità del sistema.

Un punto di partenza può essere impostare il CPU Vcore a 1,25 V e il CPU Clock Ratio a 41x.

Apriamo HWInfo ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto gli 80 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 50 MHz (CPU Clock Ratio = 41,5x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 50 MHz la frequenza della CPU.

Monitorare la temperatura finché il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto precedentemente.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT in modalità Small Data Set con AVX2.

Durante il test si possono raggiungere temperature estremamente elevate: è importante monitorare che queste non superino i 95 gradi;

se dovesse succedere il test va interrotto e bisognerà scegliere una combinazione di CPU Vcore e CPU Clock Ratio inferiori per poter testare il sistema.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato.

Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Small Data Set con AVX2 e lo eseguiamo per un tempo di circa 2 ore.


Se il test:

  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:

    Qualora si riscontri una elevata Vdroop (superiore a 0.025 V), aumentare il livello della Load Line Calibration consente di mantenere un vcore più prossimo al valore impostato.
    Aumentato il livello, ritestiamo il sistema con OCCT.

    Se l’aumento del livello della LLC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario aumentare di uno step il vcore o ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e procedere a ritestare con OCCT fino ad ottenere il superamento del test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all’overclock delle ram (se desiderate farlo).


GAMING


Se abbiamo bisogno di un sistema rock solid in gaming o con carichi leggeri possiamo attenderci un risultato in overclock variabile tra 4,2 e 4,4 GHz.

Questa configurazione è da ritenersi comunque una configurazione instabile in quanto un crash improvviso del sistema può verificarsi ogni qualvolta il sistema richieda le librerie AVX2 o le temperature (a causa dell’overclock) raggiungano un livello che comporti instabilità.

Procediamo quindi fissando il CPU Vcore e impostando il CPU Clock Ratio e testiamo la stabilità del sistema.

Un punto di partenza può essere impostare il CPU Vcore a 1,25 V e il CPU Clock Ratio a 42x.

Apriamo HWInfo ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto gli 80 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 50 MHz (CPU Clock Ratio = 42,5x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 50 MHz la frequenza della CPU.

Monitorare la temperatura finché il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto precedentemente.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT in modalità Small Data Set senza AVX2.

Durante il test si possono raggiungere temperature estremamente elevate: è importante monitorare che queste non superino i 95 gradi;

se dovesse succedere il test va interrotto e bisognerà scegliere una combinazione di CPU Vcore e CPU Clock Ratio inferiori per poter testare il sistema.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato.

Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Small Data Set senza AVX2 e lo eseguiamo per un tempo di circa 2 ore.


Se il test:

  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:

    Qualora si riscontri una elevata Vdroop (superiore a 0.025 V), aumentare il livello della Load Line Calibration consente di mantenere un vcore più prossimo al valore impostato.
    Aumentato il livello, ritestiamo il sistema con OCCT.

    Se l’aumento del livello della LLC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario aumentare di uno step il vcore o ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e procedere a ritestare con OCCT fino ad ottenere il superamento del test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all’overclock delle ram (se desiderate farlo).


OVERCLOCK CON PBO (RYZEN 2×00 & 3×00)


Precision Boost Override


Raccomando l’utilizzo di dissipatori Aio Top, Custom a liquido o ad aria TOP.

Una volta attivato PBO vi sarà un aumento del calore generato dalla CPU.

È fortemente sconsigliato l’uso del dissipatore in bundle che può essere utilizzato, ma solo controllando costantemente le temperature.

Vi invito a leggere attentamente il funzionamento dei vari parametri sui nuovi Ryzen 2xxx Pinnacle Ridge tra i quali il Precision Boost Override.

Raccomandano fortemente di usare o acquistare schede madri con ottima sezione di alimentazione quindi top x470-x570 per sfruttare a pieno questi processori e i futuri.

In questo ottima guida ci sono i vari parametri oltre al PBO.

Ci sono altre voci da configurare (PPT, TDC, EDC e tJMax) nel comparto elettrico della scheda madre.

Se avete già fatto dei test senza attivare nulla teneteveli conservati in modo da paragonarli prima e dopo.

Si consiglia di non toccare i voltaggi delle ram e frequenze.

A meno che non le abbiate già testate sia come frequenze che come voltaggi e latenze.


PROCEDURA PER IL PBO (Precision Boost Override)


1) Entriamo nel bios sezione M.I.T. – Advanced Frequency Settings e lasciamo la frequenza della cpu a default

2) Poi tornate nella schermata M.I.T. sezione voltaggi e settate solo i voltaggi che interessano il comparto CPU.

Potete dare anche un pochino più di voltaggio nella sezione dynamic Vcore ad esempio 1-2 step in più.
Così alzerete un po’ il voltaggio totale e la cpu potrebbe essere più stabile.

Dipende dalla bontà della cpu e da come eroga i voltaggi la scheda madre.

Per quanto riguarda il Vsoc dipende anche dalle ram in uso quindi può variare tra 1.1v-1.2v si consiglia di non superare 1.15v

3) Riavviate il pc e controllate, con CPU-Z o altri programmi, che i voltaggi e le frequenze siano dinamici quando la cpu è in idle o torni a riposo abbassando le frequenze e i voltaggi.

Andate nel pannello di controllo Windows – Opzioni risparmi energetici.

Attivate il profilo bilanciato di Windows modificandolo e portando il livello minimo di uso cpu da 5% a sopra il 10% (consigliato 20%), il livello massimo lasciatelo a 100%.

4) Spegnete il pc, non riavviatelo, meglio sempre spegnerlo così si salva nel bios secondario.

5) Riaccendete il pc entrando nel bios andate nella sezione:
Peripherals –> AMD CBS –> NBIO Common Option –> Precision Boost Overdrive
e cliccateci sopra.

Vi chiederà di accettare o declinare.

Una volta accettato troverete il PBO su disable, voi abilitatelo.

6) Riavviate il pc, entrate nel bios e salvate il profilo in modo che nel caso di problemi possiate attivarlo.

7) Ora riavviate il pc, appena il sistema operativo partirà aspettate 1 minuto e spegnete, poi riavviate e spegnete ancora, cosi da salvare il profilo correttamente.

8) Ora che avete attivato tutto provate con i test che avete effettuato in precedenza.



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